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Cenni di storia
Cenni di storia
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Gli incendi hanno sempre rappresentato per tutti i popoli uno dei fattori principali di rischio e pericolo: tutti gli averi di una famiglia potevano essere irrimediabilmente distrutti nel volgere di poche ore. Un grave incendio era una calamità pubblica da risolversi con l'intervento di tutti sacrificando i beni Comunali. Cavareno riporta le prime disposizioni per prevenire gli incendi nella propria Charta di Regola del 1632 che nel capitolo 32 sancisce:
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"...Item li
Regolani siano obbligatti ed abbino cura che l'acqua della fontana venghi per
rispetto delli accidenti del fuocho et non tanto per l'uso delle persone quanto
per beverare li animali et lavare li drappi in penna de lire cinque per Regolano
et volta che non provedano che l'acqua venga potendo però venire et quella che
avanza sia affittata overo sia comune in qual prezzo vadia a mantenere detta
fontana, la qual penna sia applicata per un terzo alla Chiesa et l'altra alla
Comunità". |
Fontana nella piazza di Cavareno
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Questo capitolo, di facile comprensione, stabiliva l'obbligo per i Regolani di controllare la funzionalità della fontana, per prevenire soprattutto i pericoli di incendio. Nella nostra Regione i primi Corpi specializzati contro gli incendi compaiono nell'Ottocento. E' tuttavia ancora un movimento autonomo e non coordinato: a Civezzano nel 1852 si costituisce un primo gruppo che si fa chiamare "Pompieri". Il primo vero regolamento per il Corpo dei Pompieri risale al 1862 ed è promulgato a Rovereto. Questa prima raccolta di disposizioni rappresentò la base di riferimento anche per i Corpi che via via si costituirono. L'anno seguente anche Trento definì un proprio regolamento per i civici Pompieri. |
Lo sviluppo di Corpi autonomi indusse il Governo centrale a emanare un regolamento di polizia sugli incendi che segna la nascita dell'istituzione pompieristica: è il 28 novembre 1881. Con questa legge si distinguono pompieri volontari e assoldati, in particolare si stabilisce che gli agglomerati con almeno 50 abitazioni dovessero dotarsi di un proprio Corpo. Ai pompieri erano richieste le seguenti caratteristiche: essere residenti nel paese, incensurati, onesti, alfabetizzati e di statura militare. |
Le norme codificate nella legge di cui sopra si rendevano necessarie considerando la tipologia delle case rurali, nelle quali il legno trovava forte impiego, e il fatto che praticamente non esistevano case isolate. Tutto questo aumentava il pericolo di incendi ed il rischio di un loro improvviso propagarsi in modo incontrollato. Con la legge del 1881 anche a Cavareno venne inviato il sollecito di dotarsi di un proprio Corpo dei Vigili del fuoco Volontari, tuttavia questo non ebbe alcun riscontro: la documentazione che ci permette di ricostruire la nostra storia parte dal 1883 quando Simone Battocletti e Antonio Larcher sono nominati Commissari sugli affari di incendi. Il 14 Luglio 1895 si giunse alla delibera di nominare un Corpo Pompieri composto da 16 uomini e di autorizzare Springhetti Giuseppe, consigliere, e Springhetti Giovanni, Assessore, ad intraprendere tutte le misure che si rendessero necessarie per tale atto. Nessun ostacolo si frappose più alla definitiva creazione del Corpo: così il 4 aprile 1896 la Rappresentanza deliberò di aprire, nel locale comunale posto sotto le scuole, un portone per dare accesso al magazzino di deposito attrezzi del Corpo Pompieri che da lì a poco avrebbe iniziato la sua attività. |
Piazza di Cavareno nei primi anni del 1900 |
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La data ufficiale di fondazione è il 14 maggio 1896. Il documento originale, ritrovato nell'Archivio Comunale di Cavareno, testualmente cita così |
Assunto
nel locale delle Scuole di Cavareno li 14 maggio 1896 Presenti I
sottofirmati quivi Pompieri formante il Corpo Pompieri comunale di
Cavareno Avvanti Il
Sign. Ispettore ed Erettore Francesco Tecilla ed il sign. Vice Ispettore
Visintin Francesco Radunatisi
in quest'oggi, per stabilire le Disposizioni generali ed i Doveri dei
Pompieri. Il
Pompiere assume l'obbligo di comportarsi in servizio che fuori in modo
talle da mantenere l'estimazione del pubblico e di tenere una condotta
morale incensurabile ed un contegno urbano e decoroso. I
principali Doveri sono: I)
Ubbidienza e subordinazione ai superiori ed a chi ne fa le veci. II)
Premura e zelo nel disimpegno dei servigi incombienti. III)
Rispetto verso l'Autorità. IV)
Pulizia nella persona, nel vestito, nell'armamento. V)
Conservazione in buono stato delle uniformi, del materiale di servizio,
del mobiglio e di quanto serve al Corpo. I
pompieri sono obbligati: I)
Di intervenire all'istruzione ed alle manovre, sia ordinarie che
straordinarie.
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II) Di presentarsi tutte le volte che saranno chiamati in servizio III)
Di annunziare al Comando del Corpo un'assenza dal paese che avesse a
prolungarsi oltre un mese. IV) Di sottostare alle multe d'ordine o ad altre pene, che loro venissero inflitte in causa di indisciplinatezza o di trasgressione dei propri doveri. V)
Di indossare l'uniforme o portare il distintivo ogni volta che entrano in
servizio. Il
Pompiere dovrà fare il saluto di prescrizione incontrando i propri
superiori o Imperiali Ufficiali. Il
Pompiere è responsabile ed è tenuto a rifondere i danni cagionati per
sua colpa all'uniforme ed agli utensili. Tosto
che egli riscontrerà delle mancanze agli stessi dovrà parteciparlo al
Comando del Corpo, affinché questo provveda alla riparatura. I
sottoscritti si obbliga di accettare e sottostare a tutti i suddetti
obblighi e responsabilità ed ubbidienza per la durata di anni tre
avvenire. Letto
e firmato Polli Nicolò - Zani Pietro - Springhetti Batista - Francesco Visintin - Luigi Borzaga - Springhetti Angelo - Zini Giuseppe - Larcher Cirillo - Battocletti Marco - Visintin Angelo - Zani Giorgio - Springhetti Giuseppe - Springhetti Giovanni - Zini Lorenzo - Visintin Francesco - Larcher Augusto - Rizzi Basilio - Battisti Giovanni - Pellegrini Francesco - Battocletti Marco - Zini Pietro - Battisti Enrico - Larcher Costanzo.
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Dall'atto di fondazione risulta che compiti di rilievo nella costituzione del Corpo spettarono a Francesco Tecilla, farmacista di Cavareno, e Francesco Visintin, destinato, negli anni successivi, a diventare Capocomune ed anche Comandante dei Pompieri. Nel documento Francesco Tecilla e Francesco Visintin vengono chiamati Ispettore e Vice Ispettore. Questi termini corrispondono a Comandante e Vicecomandante, come risulta da altri Regolamenti analoghi di altri Corpi contemporanei. |